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Gisella Floris

Diagnosi e certificazione dei DSA


 


Cos'è la certificazione DSA?


La certificazione DSA è un documento tramite il quale viene diagnosticato uno o più disturbi specifici dell’apprendimento, come dislessia, disortografia, disgrafia o discalculia. La diagnosi DSA è quindi presente all’interno del documento, ma come vedremo di seguito, non è l’unica informazione riportata.



Cosa c'è scritto al suo interno?


  • Anamnesi. All’interno della certificazione DSA oltre alla diagnosi, troviamo una raccolta anamnestica approfondita del paziente, questi dati sono una sorta di presentazione della storia e dello sviluppo del bambino. Si riportano ad esempio le caratteristiche dell’andamento della gestazione, se ci sono state difficoltà durante o successivamente al parto. Se e quanto sono state rispettate le prime fasi di sviluppo linguistico e generale del bambino (com’è andato lo svezzamento, quando sono comparse le prime parole, quando e se c’è stato gattonamento ecc).

  • C’è poi una parte di osservazione generale in cui troviamo le informazioni relative a com’è andato il percorso di valutazione con i punti di forza e le aree che necessitano di essere potenziate. In questa sezione emerge l’atteggiamento tenuto dal bambino durante la valutazione, come ha gestito le prove e il tempo passato con il terapista.

  • Visite già effettuate. Vengono riportare le visite che il bambino ha già affrontato (pediatriche, otorinolaringoiatriche, neuropsichiatriche ecc) e tutta la documentazione che è stata prodotta dai medici di riferimento.

  • Valutazione del livello cognitivo. Tra i risultati finali di queste prove c’è Il QI (Quoziente Intellettivo) ma non è l’unica area indagata, vengono infatti esaminate capacità relative ad: attenzione, memoria, percezione, ragionamento logico-deduttivo e astratto. 

  • Valutazione delle abilità scolastiche. Il professionista valuta le capacità del bambino tramite prove che indagano le aree di apprendimento quali: lettura, scrittura e abilità matematiche. Le prove vengono valutate ed esaminate riportando il livello raggiunto dal bambino, specificando eventuali aree di fragilità.

  • Indicazioni per la scuola. In questa sezione vengono segnalate le misure compensative e quelle dispensative delle quali, in base a tutte le informazioni raccolte, è possibile avvalersi. 

  • Proposte d’intervento. Qui vengono specificate le proposte per un trattamento riabilitativo e le aree da potenziare. 

  • Note generali di possibili norme da seguire per supportare al meglio le difficoltà riscontrate.

  •  Aggiornamento. Le indicazioni rispetto a quando aggiornare la certificazione e in generale quando effettuare un nuovo controllo per monitorare le difficoltà rilevate.


Chi può redigere una certificazione DSA?


La certificazione DSA viene redatta da una èquipe composta da: logopedista, psicologo, neuropsichiatra infantile (NPI). In Lombardia si può fare presso:

  • i reparti di Neuropsichiatria Infantile e nei centri convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale

  • gli studi privati con èquipe autorizzata dall’Ats per effettuare diagnosi DSA. I criteri per costituire un’équipe autorizzata è necessario è necessario attestare le competenze dei soggetti coinvolti nell’equipe (psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista).



A cosa serve la certificazione?


La certificazione DSA è un documento valido ai fini scolastici, tramite il quale la scuola prende atto della diagnosi di DSA e può predisporre la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Serve inoltre in qualsiasi altra situazione in cui si rende necessario certificare la presenza di un DSA e ottenere misure compensative e dispensative come ad esempio durante i test di ammissione universitaria. 


Quando va aggiornata?


La diagnosi DSA è valida per sempre, è utile però aggiornare la certificazione seguendo le indicazioni presenti all’interno del documento. In generale però è indicato, come da normativa (Conferenza Stato-Regioni sui DSA):

  • Al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni da quello precedente.

  • Ogni volta che si ritiene necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi (segnalati dalla scuola o su iniziativa della famiglia).

In generale nel caso di una rivalutazione è sufficiente la sola presenza di un neuropsichiatra infantile o uno psicologo il quale valuterà caso per caso la necessità di coinvolgere le altre figure professionali dell’équipe. 


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