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Gisella Floris

Mio figlio ha cominciato a balbettare cosa posso fare?

La balbuzie, conosciuta anche come disturbo della fluenza verbale, con esordio nell'infanzia, è un disturbo della comunicazione che riguarda il linguaggio (interruzioni nella fluidità del discorso che non sono appropriate per l'età e per le abilità linguistiche dell'individuo) e che può coinvolgere anche le emozioni (paura di parlare, ansia sociale, vergogna, etc..) e l'espressione non verbale (movimenti del viso, smorfie involontarie, contrazioni muscolari)

Il flusso verbale irregolare si manifesta con interruzioni che includono ripetizioni di suoni, sillabe o parole, prolungamenti dei suoni e blocchi del discorso.

La balbuzie può emergere maggiormente quando il bambino è stanco, eccitato, o in situazioni in cui si sente in ansia o a disagio.


Sintomi Principali:

  • ripetizioni di suoni, sillabe o parole (es. "lo-lo-lo vedo")

  • prolungamenti dei suoni (es. "ssssettttimana")

  • blocchi udibili o silenti

  • circonlocuzioni (sostituzione di parole difficili con altre)

  • pronuncia delle parole con eccessiva tensione fisica (il bambino può tendere e contrarre i muscoli del volto o quelli intorno alla bocca)

Importante è sapere che la balbuzie infantile è un fenomeno molto frequente a partire dai 2 anni e rappresenta una fase normale dello sviluppo del linguaggio (si parla di balbuzie primaria). Spesso infatti si parla di balbuzie transitoria in quanto queste difficoltà possono regredire e risolversi spontaneamente.


Tuttavia, quando il bambino balbetta, può provocare qualche preoccupazione nel genitore, è importante che l'ambiente familiare sappia come gestire queste difficoltà, in modo da garantire al bambino uno spazio sereno in cui esprimersi e sentirsi a proprio agio.


Cause:

Gli studi sulla disfluenza verbale portano a cause differenti come:

  • cause remote di origine psico-traumatiche

  • cause idiomatiche

  • cause organico-funzionali

Nei bambini tra le cause si rilevano:

  • l'imitazione

  • i ritardi del linguaggio o dislalie multiple

Inoltre, è stata ipotizzata una possibile ereditarietà e una prevalenza nel sesso maschile.


Consigli per i genitori:

  • la comunicazione dovrebbe essere sempre rilassata e piacevole, senza distrazioni come televisione o cellulare;

  • mantenere il contatto visivo e ascoltare attentamente ciò che dice il bambino;

  • dare al bambino tutto il tempo necessario per parlare ed evitare di mettergli fretta;

  • mostrare disponibilità all'ascolto, attenzione al "cosa dice" rispetto al "come lo dice", mostrando così una affezione incondizionata al bambino;

  • utilizzare un linguaggio semplice e facile offrendo un modello verbale chiaro e preciso con adeguata articolazione delle varie parole. Modellare il linguaggio senza anormalità, lentamente e con frequenti pause d'accentazione. Pertanto se pronuncia male una parola è importante non correggerlo;

  • se il bambino sta balbettando, è meglio non usare frasi come "parla lentamente" o "fai un bel respiro", questi commenti non fanno altro che aumentare la sua tensione;

  • riducete il numero delle domande che gli ponete e sostituitele con commenti su ciò che il bambino vi ha appena detto. Fate una domanda alla volta e attendete che il bambino vi abbia risposto prima di porne un'altra;

  • privilegiate le domande aperte rispetto a quelle chiuse, in modo da permettere al bambino di esprimersi e raccontarsi.


Importanza dell'intervento precoce

Intervenire precocemente nelle disfluenze del linguaggio è cruciale per migliorare l'efficacia del trattamento. Nei bambini, la terapia logopedica può aiutare a sviluppare strategie per una comunicazione più fluida e ridurre il rischio di ansia sociale legata all'atto di parlare. Anche negli adulti, la terapia può portare a miglioramenti significativi, riducendo l'impatto delle disfluenze sulla vita quotidiana e professionale.


Conclusione

Ricordiamoci che molti bambini fino all'età di circa 6 anni presentano delle disfluenze fisiologiche e di passaggio, e che queste difficoltà tendono a regredire se circondati da relazioni familiari positive e serene.


Se le difficoltà dovessero persistere, allora a quel punto, potremmo rivolgerci a un logopedista e alla sua equipe multidisciplinare, per aver un maggior supporto, in modo da superare insieme le sfide della comunicazione garantendo fiducia in se stessi e nel comunicare. Migliorando l'autostima, l'autocontrollo e le abilità sociali generali.



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